mercoledì 18 settembre 2013

Another Side: tre anni dopo

Quando aprii gli occhi, era ancora notte fonda: nessun incubo, nessuna sensazione strana, solo... Il sonno era diventato più sottile e il respiro di Ian, il suo leggero russare, mi aveva svegliato.
Mi voltai verso di lui, scrutando nella penombra i tratti del suo viso: affilati ma allo stesso tempo dolci, quando chiudeva le palpebre somigliava a un bambino innocente.
Passai le dita sul suo viso, spostando una ciocca bionda che gli era caduta sugli occhi: lui mi osservò, le iridi come rubini brillavano di luce propria. Si mosse, cercandomi, sospirando pesantemente come chi ancora ha sonno, ma sa che deve alzarsi: mi mise una mano sul ventre gonfio, baciandomi sulla clavicola.
Rabbrividii e sorrisi, i canini che risplendevano, come i suoi, nella notte.

-Stanno bene le mie ragazze?- domandò, biascicando.
-Fin troppo bene, Ian. Ci coccoli troppo, lo sai?- accennai un sorriso e mi stiracchiai, pigra come un gatto.

Lui mi baciò la pancia, scoprendola dalla camicia da notte: le cicatrici s'intrecciavano sulle membra, un ricordo non tanto lontano della mia vita come combattente. Di certo lui sapeva che, una volta terminata la maternità, avrei preso a rimettermi in forma: non che ce ne fosse bisogno, ma mi piaceva restare agile e scattante, in caso di bisogno.
La guerra era finita tre anni fa: la pace era stata gestita dai Leader delle Terre in conflitto e, nonostante ancora adesso ci sia gente restia a varcare la Barriera di Trabia, le cose non stanno andando così male. Lentamente, molto lentamente, tutto si sta aggiustando, anche se le ferite da risanare sono ancora molto profonde, soprattutto per quelli come noi: mezzi demoni, demoni e maghi ancora portatori della Magia sono guardati male, con occhi di chi non è abituato ad avere a che fare con loro.
Ma ho come la sensazione che, a forza d'insistere, i rapporti si riallacceranno e per tutti la discriminazione non sarà altro che un ricordo lontano.

Il tempo, si dice, sa risanare le ferite: eppure June, nonostante fossero trascorsi tre anni, non mi sembrava aver perdonato del tutto Jasper. Lui, che era sparito quando avevamo più bisogno di lui....forse non sarei riuscita neanch'io a perdonarlo: adesso, lei, aveva deciso di trascorrere più tempo possibile assieme al Popolo della Magia, affiancata dalla piccola Eve che non era cambiata di una virgola da quando l'avevamo conosciuta la prima volta. Ripensandoci ora, credo siano state loro quelle che, in un modo o nell'altro, avevano influito di più sulla battaglia: June con la sua grande magia, Eve con la semplice presenza, che aveva trascinato tutti noi alla sua ricerca.

Sfiorai la mano di Ian, intrecciando le mie dita con le sue: lui, con i suoi occhi maliziosi, mi guardava da dietro le ciocche bionde. Quando dorme è un bambino, ma quando le sue iridi si scoprono...diventa un essere seducente e malizioso, ma rispettato da ogni membro della Guardia.
Ora mi spiego come ho fatto a innamorarmi di lui.

-A cosa pensi?-
-A come mi sono innamorata di te dal primo momento in cui ti ho visto.-

Lui sorrise, quasi compiaciuto, come per dire: "ovvio, sono veramente figo". Lo baciai sulle labbra e mi sistemai con la testa sulla sua spalla: il suo braccio cingeva la mia schiena e mi accarezzava i capelli arruffati.
E gli altri, vi chiederete?
Stanno tutti bene, all'incirca: Lory e Asu hanno deciso di viaggiare tra le Terre, anche perché la ragazza non era così entusiasta di Esthar e il mezzangelo aveva deciso di stare con la compagna. Ogni tanto vengono a trovarci, ma credo che faccia troppo freddo per loro, qui.
Ryu aiuta nei rapporti fra Trabia ed Eshtar ma penso che sia stufo di fare quello che sta facendo: conoscendolo, non credo che resisterà molto e che presto lo vedremo partire alla ricerca di nuove avventure.
Marion è diventata un Consigliere, quasi il braccio destro, di Tristan Whitecrown, Re di Galbadia, e lo affianca in ogni decisione difficile: dopo la perdita del suo uomo, si è buttata a capofitto nelle trattative che consentissero alle Terre di mantenere una pace duratura.
Credo che per lei sia stato più difficile che per altri, accettare che Shawn fosse uscito di senno. Ma stava reagendo, e molte persone che le vogliono bene continuano a sostenerla.
Garyo si è stabilito in un villaggio poco distante da noi: credo sia felice o, almeno, da quel poco che riesco a vedere deduco che non abbia da lamentarsi.
Desmond è partito, anche lui, per un lungo viaggio: ogni tanto si fa vivo con una lettera. Nell'ultima diceva di aver trovato qualcuno che gli facesse compagnia....beato lui.
Chi manca?
Ah, sì, Dante: quel dongiovanni si è stabilito con Selya in un Forte, dove c'è parecchio da fare. Dopo aver costatato che il Lupo non aveva nulla da offrire, ha deciso di fare il Guardiano della Barriera e Selya non ha esitato, quando lui le ha proposto di andare insieme.
Il Forte del Lupo è stato rimesso in sesto, ma già quando siamo arrivati, abbiamo trovato ben poco da fare: gli abitati si erano tirati su le maniche e avevano preso a scostare cenere e morti, ricostruendo le case e la locanda di Deena. Eppure, numerose cicatrici sono impresse sui guerrieri, testimoni mute di quella notte infernale: anche solo scorgendo il moncone, anche se provvisto di protesi, di Kaith ricordo il sogno che avevo fatto con i miei compagni quella notte e, in bocca, percepisco il retrogusto amaro del dolore e dell'impotenza.
Poi, però, leggo negli occhi degli uomini e delle donne della Guardia la determinazione e la forza di andare avanti: abbiamo pianto coloro che non c'erano più la stessa notte in cui abbiamo festeggiato il nostro ritorno e poi, il giorno dopo, ognuno ha dato una mano per ricostruire un pezzo della propria vita.
E ora eccoci qui, tre anni dopo: tutto è cambiato, ma allo stesso modo nulla è mutato per intero.
Ci sono ancora litigi e controversie, piccole scaramucce e diffidenza ma, come per quella notte, ognuno di noi sta dando qualcosa per costruire un futuro di cui poter andare fieri.

-Tra poco ci sarà l'alba...andiamo a vederla?- domandai a Ian.

Lui annuì, sapendo che era inutile provare a dirmi di no: mi accompagnò fuori, al freddo, tra la neve che mi aveva dato la vita e che mi aveva fatto incontrare tutti loro. Avvolta nella coperta e nelle braccia forti di Ian, volsi lo sguardo verso le montagne che, lentamente, lasciavano che la luce del sole filtrasse tra le rocce e la neve, colorando il cielo e disperdendo le tenebre e le stelle.
Trassi un sospiro di sollievo, adagiandomi con la schiena sul petto del mio compagno.
Chiusi gli occhi, riaprendoli poi, e guardai il ragazzo che mi teneva stretta a se.
Ci baciammo: un contatto semplice, intimo, complice.
Sorrisi, il fiato mi si condensava in una nuvola di vapore.
E io?

Io sto bene qui.....




Questo pezzo è una specie di Fanfiction ambientata tre anni dopo gli eventi narrati in Quest: la dedico a tutti i ragazzi di Final Fantasy Apocalypse, soprattutto ai Master, che hanno tirato su uno splendido racconto.
Buona notte a tutti....

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